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No, Pikachu Illustrator non è stato venduto per 4 milioni di dollari

 

Pikachu Illustrator e la falsa vendita da 4 milioni di dollari: manipolazione del mercato in corso. Tutti i dettagli

Nei giorni scorsi è circolata la notizia che una carta Pikachu Illustrator sarebbe stata venduta per 4 milioni di dollari su eBay. La notizia, ripresa dalle principali testate giornalistiche, anche italiane, come Sky TG 24, è presumibilmente falsa. Se fosse stata vera, il valore della carta avrebbe registrato un aumento del 640% rispetto a una vendita precedente di 625.000 dollari.

In realtà, quella vendita non è mai avvenuta: l’acquirente non ha mai pagato la cifra.

La carta è stata messa in vendita su eBay cinque anni fa da Scott Pratte, uno dei collezionisti e venditori più stimati del nostro hobby. Sebbene abbia venduto altri illustratori di Pikachu su eBay, questa copia specifica non era effettivamente in vendita: era intesa come “inserzione vetrina”, ovvero un’esposizione pubblica permanente della carta.

“Questo stesso Pikachu Illustrator è stato messo in vendita su un negozio online quasi 20 anni fa”, ha dichiarato Pratte. “Non esagero quando dico che lo guardavo ogni giorno quando ho ricominciato a collezionare. Non mi sono ancora reso conto di possederlo. Forse sono troppo sentimentale, ma ho pensato che anche ad altri sarebbe piaciuto vederlo. Ho pubblicato l’annuncio prima che altre copie fossero sul mercato.”

Ecco perché l’annuncio riportava un prezzo irrealistico di 4 milioni di dollari: non era mai stato pensato per essere acquistato, ma solo per essere messo in mostra.

Così, quando la carta è stata improvvisamente “venduta” questa settimana, i collezionisti hanno subito sollevato dubbi, incluso lo stesso Pratte. “Dubito che l’acquirente pagherà”, ha scritto subito dopo la chiusura dell’inserzione. “L’account sembra un troll. Non hanno feedback e si sono iscritti il ​​giorno prima. Aspetto che eBay trovi una soluzione in modo che questo non accada di nuovo se rimetto in vendita l’oggetto.”

Nonostante ciò, la notizia si è diffusa rapidamente sui social e su diversi media, creando confusione e alimentando speculazioni. L’episodio ha sollevato il sospetto che ci possa essere in corso un tentativo di manipolare il mercato delle carte collezionabili, gonfiandone artificialmente i prezzi.

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